21 luglio 2013

Abbiamo tutti bisogno di pace

La macchina da scrivere del Visitatore Roncalli,
conservata presso la Nunziatura di Sofia

VISITATIO APOSTOLICA IN BULGARIA N° 456

Sofia – Rue Liouline, 3
7 febbraio 1926

Mio caro don Carlo,
            la ringrazio dei suoi saluti e delle buone notizie che senza molte parole mi da. Una lettera di S. E. il venerato Vescovo suo e l’atto di fiducia che ora ha usato con lei di farle tradurre la lettera pastorale della Quaresima, mi dicono più di qualunque altra testimonianza che le cose vanno molto bene, e che si avvicina il tempo della gioia perfetta.
            Bravo don Carlo! Continui così, nell’esercizio di quelle virtù che sono la vera gloria del sacerdote cattolico e lo pongono in condizione di essere strumento preziosissimo di bene nella Chiesa del Signore. Non creda che io la possa abbandonare. Tutti i giorni ella ha un bel posto nelle mie povere preghiere. Fra qualche piccola pena di cui è cosparso anche questo mio modesto ministero della Visita Apostolica, mi è già un conforto l’avvicinarsi sempre più il giorno in cui la gioia di lei sarà gaudio altresì di tutta la diocesi di Nicopoli.
            Abbiamo tutti, ed in ogni ordine di cose, bisogno di pace. Ciascuno deve fare del suo meglio per portarla questa pace e per produrla. Coraggio: coraggio. Quanto al suo Vescovo ella continui ad abbandonarglisi come buon figliuolo. Si avvera ciò che molte volte ho pensato, cioè, che un contatto più intimo delle vostre due anime rivela meglio l’uno all’altro, ed accresce ed abbellisce la cordialità dei rapporti.
            Nella letteratura cristiana antica [[si]] sono dette cose così magnifiche delle relazioni far i preti e il Vescovo, chiunque sia e qualunque siano le circostanze della vita, che si comprende come il Signore debba particolarmente benedire questo sentimento, da una parte di paternità, e dall’altra di pietà filiale. Se ella ha un po’ di tempo trovi le lettere di S. Ignazio d’Antiochia, e le legga bene. Che pensieri, che insegnamenti deliziosi! Ella che è padrone della sua lingua patria, dovrebbe tradurle in Bulgaro e pubblicarle. Farebbero un gran bene fra i cattolici ed anche fra gli Ortodossi.
Di nuovo, coraggio e letizia, mio caro don Carlo. La benedico di gran cuore
aff.mo nel Signore
+ Angelo G. Roncalli // arciv. d’Areopoli // V. A.




L'originale è conservato in ASEB, F. Raev, op. 1, а. е. 1, l. 7.