Mons. Roncalli in visita a Bardarski Gheran, luglio 1925 |
Pubblico qui un mio breve intervento tenuto ieri nel paese bulgaro di Bardarski-Gheran, in occasione degli 80 anni di costruzione della chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Buona lettura, e... auguri a tutti i papà secondo la carne, e secondo lo spirito.
Надолу има и на български език!
Buonasera a tutti.
Надолу има и на български език!
Buonasera a tutti.
Sono
molto contento che all’interno delle celebrazioni per gli ottant’anni della
costruzione della vostra chiesa parrocchiale dedicata a S. Giuseppe (1934), voi
amici e fratelli di Bardare abbiate voluto dedicare un momento a questi due
Santi.
Ottant’anni
fa infatti il beato Angelo Giuseppe finiva il proprio in Bulgaria e nello
stesso tempo il beato Eugenio iniziava il suo lavoro presso di voi. Uno
partiva, l’altro cominciava.
Mi
piace allora iniziare questo piccolo incontro con le parole che un recente
martire, don Andrea Santoro, ucciso in Turchia nel 2006, scrive in una sua
lettera:
“E’ per me un tempo di
incubazione e di attesa. Un tempo di silenzio, come per il seme sotto terra e
per il bambino in crescita. I tempi di Dio sono lunghi, quelli orientali ancora
di più. E poi, come dice san Paolo, uno semina, l’altro irriga, l’altro
concima, l’altro raccoglie: la Chiesa è prima di noi ed è dopo di noi. Ognuno
in questa catena rappresenta un anello. Dio sa tutto e provvede a tutto:
accettare di essere un ‘istante di una lunga storia’ e ‘un piccolissimo
frammento di un insieme’, ecco un ottimo esercizio ascetico e una vera prova di
amore, perché ci libera dall’orgoglio, dalla fretta e dalla presunzione. Cerco
di incamerare tutto questo col cuore e non solo con la testa”[1].