Mons. Damian Theelen cp Vescovo di Nicopoli dal 1915 al 1946 |
Vescovo di Nicopoli (Rusciuk).
Sofia – Rue Liouline, 3
30 agosto 1925
Eccellenza. Ho ricevuto la sua
del 24. Innanzitutto il p. Stefano Kurtev mi fa dirle che furono dati ordini
per il rilascio libero alla Dogana – con Istruzioni N° 17551 e N° 17553 del 27
agosto – degli arredi di chiesa e libri destinati per V. E. Converrà che li
faccia ritirare alla Dogana il più presto possibile per non dover
<pagare> la tassa di deposito. Debbo confermarle che il p. Kurtev ha
trovate le migliori disposizioni negli impiegati e crede che se Ella avesse
domandato senz’altro la esenzione da ogni diritto di dogana, trattandosi di
arredi di chiesa, avrebbero concesso.
Sono anche contento che le mie dichiarazioni abbiano rettificate le impressioni dei suoi Padri a proposito dell’avvenire della loro Missione. Lavorino, lavorino con lo zelo consueto e la loro vecchiaia sarà allietata dalla visione della grande messe. Poco deve importare se a godere di questa messe saranno chiamati altri Passionisti d’Olanda o d’Italia o d’altrove, oppure nuovi operai che saranno poi gli stessi che loro avranno cercato di presentare alla Chiesa perché li educhi all’apostolato. Dobbiamo pur convincerci che la S. Sede deve esperire tutte le prove per dare alla Bulgaria un clero secolare <Bulgaro> e non deve essere detto impossibile qui ciò che è possibilissimo in Cina ed in Africa.
I PP. Passionisti
hanno tutto da guadagnare mostrandosi molto disinteressati in questa parte,
anzi molto contenti di trovare buoni piccoli soggetti che a suo tempo - se e
quando e come verranno le Superiori Istruzioni - possano essere educati in un
apposito Seminario che alla S. Sede piacesse di aprire per il clero secolare
Bulgaro.
Egualmente deve
dirsi per il caso Raeff. Non siamo ancora al fatto compiuto, e bisogna pregare
assai assai perché si riesca sino alla fine felicemente. Sta bene però si
sappia – se la cosa riesce bene – che i PP. Passionisti sono i primi a goderne,
senza menarne vanto come di una vittoria, ma in quella forma quieta e sincera
che farà dire a tutti, anche a quelli che sono poco disposti a crederlo, che in
verità tutto ciò che i PP. Passionisti hanno fatto e sofferto in questa lunga
vertenza non era ispirato da preoccupazioni di mantenere posti o altro, ma da
zelo ardente e puro per il bene, per la Chiesa, per le anime.
Ieri don Carlo mi
ha scritto una nuova buonissima lettera, fra l’altro mostrandosi riconoscente
alla bontà di V. E. che manderà il perdono a tutti i famosi congiurati di
Beleni.
Le dirò,
Eccellenza, che la prontezza della sua risposta all’atto di scioglimento della BORBA di Beleni mi ha singolarmente
edificato, perché a dir vero le premesse contenute nel testo di quell’atto non
mi avevano pienamente soddisfatto almeno quanto alla forma. Anch’io credo per
altro che facciamo bene a lasciar correre sulle imperfezioni di forma purchè il
risultato finale sia buono.
Ho ricevuto dopo
più lungo giro anche la sua lettera da Andze!. Non occorre che le
dica come essa non mi serve che come documento: perché mi era bastata la sua
conversazione per convincermi della lealtà e giustezza delle sue intenzioni
quante volte le occorse di rivolgersi alla Legazione Francese. E continuiamo a
farci coraggio, Monsignore. Tutto viene a suo tempo: le afflizioni e i
conforti.
affezionatissimo
nel Signore
+ Angelo Giuseppe
Roncalli
arciv. Visit.
Apostol.
Nota: l'originale è conservato a Roma in AGCP A 143, 13-5 (Archivio Generale della Congregazione dei Passionisti)
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